16/11/2015
Redazione (10055 articles)

Inquinamento marino e invasione degli spazi acquei: intervengono i Quartieri del Levante

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“Assistiamo ormai quotidianamente a proposte di progetti per realizzare nuove strutture invasive per il nostro piccolo e un tempo meraviglioso golfo e non ci si pone il problema della sostenibilità ambientale e, di conseguenza, della vita e della salute dei cittadini. Coloro che hanno la faccia tosta di sollevare tali problemi, che ci spiace invece vengano dimenticati, diventano nemici dell’occupazione e si riaccende così il conflitto lavoro contro diritto alla vita e alla salute”. Lo scrivono in una nota Franco Arbasetti e Rita Casagrande, per i quartieri del Levante.

“Nella nostra epoca – proseguono – questa poca sensibilità ad un equilibrio progettuale fra sviluppo sostenibile e lavoro fa credere che l’una cosa escluda l’altra mentre così non è anche perché si deve tenere conto della inadeguatezza dei controlli sia per quanto riguarda il mare come per l’aria e la terra controlli che invece sarebbero essenziali per la prevenzione e la salvaguardia della salute. Invece si enfatizza la necessità di avere un super porto e si dimentica di dire che un porto sovradimensionato avrà ricadute devastanti per la città e ci si scorda anche che una massa enorme di container non sarà certo utile per la vocazione turistica che dovrebbe avere la nostra città. Dobbiamo accettare tutto come l’enel e l’uso che si continua a fare del carbone mentre non esistono proposte alternative per produrre energia pulita,come le colline del levante usate come discariche nonostante fossero paesaggisticamente protette(3 anni per sopraelevare un tetto e 10 minuti per farne un deposito di rifiuti) in cui da sempre si è messo di tutto in via ufficiale,con discariche fatte fare dal comune,sia da chi,considerando che tanto lo schifo esisteva già,riteneva di poter seppellire qualsiasi cosa come dimostra ciò che continua ad emergere giorno dopo giorno”.

“E che dire della Baia delle Grazie dove ancora invasivamente si va proponendo l’uso di altro territorio,che verrebbe occupato riducendo lo specchio acqueo alle dimensioni di un laghetto e con un inquinamento marino preoccupante dovuto presumibilmente alla cantieristica e all’impianto di pescicoltura ed altre concause. Pare quindi che i cittadini spezzini si interessino solo dell’emergenza occupazionale,non molto lontana dai numeri di tutta Italia,e che siano del tutto indifferenti alla salvaguardia di quell’ambiente che è intorno a loro e che è fondamentale per la loro salute e quella dei loro figli e che potrebbe essere una risorsa per la vocazione turistica da favorire invece dell’allargamento, peraltro programmato male, del porto”, concludono.

Overall

A rischio l'ambiente e lo sviluppo turistico, elemento fondamentale per l'occupazione.